giovedì 14 maggio 2020

Il Crreping attachment negli innesti epitelio-connettivali

Una situazione clinica assai frequente è la presenza di recessioni gengivali, dai pazienti a volte percepita come "malattia parodontale" ("Ho le gengive che si ritirano"), a volte non percepita nella sua importanza.

La gengiva aderente, cheratinizzata, necessita di essere ben rappresentata: un buon livello di salute è tale sui 5 mm.
Sotto i 2 mm essa va "rinforzata", e la procedura sicuramente più semplice e predicibile è l'Innesto libero epitelio-connettivale.

Semplice perchè il prelievo di un "francobollo" di tessuto dal palato è meno artificioso di un prelievo esclusivamente connettivale, nonchè molto meno rischioso per non incorrere nel rischio della recisione di rami dell'arteria palatina maggiore.
Predicibile, perchè con la tecnica da noi utilizzata i successi sono prossimi al 100%.

La causa della recessione va individuata nella presenza di deiscenze o di fenestrazioni della corticale vestibolare dei denti in questione.
Spesso le manovre di igiene scorrette (spazzolino con setole troppo abrasive, movimenti di spazzolamento orizzontali eseguiti con forza), che magari in un biotipo spesso comportano pochi o minimi danni, in un biotipo sottile può creare danni notevoli. possono favorire il danno.

Una caratteristica è che la gengiva cheratinizzata ha una "memoria biologica": ovvero, se adeguatamente spessa, tende a riposizionarsi dove la natura aveva previsto (purchè si modifichino le manovre di igiene dopo l'innesto)

Alcune volte ci è capitato di assistere, dove la Gengiva Cheratinizzata era si recessa, ma era presente ancora una discreta banda, ad un riposizionamento coronale spontaneo.

Purtroppo non tutte le recessioni sono "ricopribili", come avviene nelle Classi 3 e 4 di Miller




TECNICA UTILIZZATA

La tecnica da Noi utilizzata è la tecnica che non prevede suture (tranne in rari casi in cui viene ancorato il lembo scollato per preparare il letto ricevente, al periostio sottostante, ma non l'innesto), perchè viene utilizzata la Colla di Fibrina opportunamente diluita secondo la Tecnica Corrente/Abundo, i miei maestri nella chirurgia.



PREPARAZIONE DEL LETTO RICEVENTE
Orizzontalmente all'apice della recessione vengono eseguite due piccole incisioni sovraperiostali, seguite ognuna da un'incisione di scarico verticale.


Il lembo viene molto dlicatamente scollato "a mezzo spessore", cioè lasciando il periostio in sede.
Nel contesto della preparazione del sito, è opportuno recidere frenuli e tessuto muscolare eventualmente presente.
Come detto sopra, in rari casi può essere utile ancorare con un filo da sutura 5-0 il lempo al periostio, affincheè non mobilizzi, inficiando l'innesto incollato nelle prime ore dalla sua apposizione.


PRELIEVO PALATINO
In zona premolare-molare, comunque dietro le pliche palatine, viene disegnato con la lama del bisturi un "francobollo" di tessuto da prelevare, equivalente alla dimensione del letto ricevente. Eventualmente è meglio abbondare salvo rifinirlo con la lama per alloggiarlo correttamente al sito ricevente.


Lo spessore deve essere calibrato sul biotipo del tessuto cheratinizzato adiacente.
E' un prelievo sicuro, in quanto non occorre andare troppo in profondità nel connettivo, e quindi non si corre il rischio di lesionare l'Arteria Palatina Maggiore, come può capitare quando si effettua un prelievo connettivo puro.


E' opportuno omogeneizzare al massimo il tessuto prelevato, spremendolo conuna garza per far fuoriuscire eventuali microcoaguli,  e rimuovere eventuali lobuli di tessuto adiposo, che inficierebbe l'incollaggio.


INCOLLAGGIO
A questo punto entra in gioco la Colla di Fibrina.
Essa non si utilizza pura, ma la componente trombina viene diluita in rapporto 1:10.
Si preme per circa due minuti, avendo cura, al termine, di controllare la stabilità dell'innesto.



Per maggiori delucidazioni consiglio di visitare il sito https://www.dentalmedtv.it ai seguenti indirizzi:
https://www.dentalmedtv.it/prof/video/pay-per-view/pay-per-view/come-diluire-correttamente-110-la-colla-di-fibrina
https://www.dentalmedtv.it/prof/video/pay-per-view/pay-per-view/l-utilizzo-della-colla-di-fibrina-in-chirurgia-parodontale-e-implantare

GUARIGIONE
In circa 7-10 giorni, l'innesto va in necrosi, ma contestualmente inizia la rigenerazione del tessuto cheratinizzato, che si stabilizza progressivamente nel tempo.


A distanza di alcuni mesi, anni, addirittura in alcuni casi si può evidenziare come esso abbia la potenzialità di migrare coronalmente dino a ricoprire la recessione, compatibilmente con la Classe di Miller trattata.
Fino alla seconda classe è possibile una ricopertura del 100%.

Nel caso qui esposto, vediamo come nel lasso di tempo di due anni la recessione trattata venga ricoperta quasi completamente (trattavasi di una Miller III)








ALTRI CASI


CASO 2



CASO 3




CASO 4



CASO 5




CASO 6





CASO 7









Luci dell'alba dietro l'Everest