II restauro adesivo, grazie al miglioramento dei materiali da adesione, sta trovando sempre più campi di applicazione nell'odontoiatria restaurativa e protesica.
In questo caso clinico abbiamo un dente , il secondo premolare superiore, completamente scoronato da un processo carioso avanzato e destruente.
Essendo stato trattato endodonticamente, solo un restauro diretto non garantirebbe una valida tenuta nel tempo, nonché sarebbe estremamente difficile il ripristino dei punti di contatto corretti con i denti adiacenti.
Nella radice dentaria sono stati inseriti pertanto due perni in fibra di vetro, cementati adesivamente, che permettono una maggior ritenzione del build-up coronale; quindi il dente viene preparato per permettere la presa d'impronta che una volta sviluppata consentirà al laboratorio odontotecnico di produrre il restauro i 2-3 giorni (Fig.1-2).
Abbiamo scelto l' Overlay in quanto il supporto di parete residuo palatino sarebbe stato troppo debole per la realizzazione di un Inlay.
Una volta ottenuto il restauro, si è provveduto alla cementazione, mediante cemento resinoso adesivo a duplice indurimento (Foto e auto) , rigorosamente sotto diga di gomma per il controllo dell'umidità (Fig.3).
Una volta fotopolimerizzato il materiale da cementazione, e atteso l'indurimento, il restauro è cementato; si può rimuovere la diga di gomma, rifinire, e ricontrollare la corretta occlusione.
Il vantaggio di tale tecnica è molteplice. Innanzitutto la preparazione non è sotto-gengivale, come nelle corone tradizionali in metallo-ceramica (o in ceramica integrale), e quindi c'è maggior rispetto per le strutture parodontali di supporto.
In secondo luogo, questa tecnica rappresenta una soluzione più economica e veloce per il paziente
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